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al testo di Daniela Ronchetti
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N'importe quel jour,
De n'importe quelle anee. Mon amour Albertine. Temo, mia dolce Albertine, di aver per un attimo infinito sovrapposto l'amore ancora fanciullo per Gilberte, ai graffi sanguinanti con cui hai placato la sete di te.Mi hai strappato dal cuore con sospiri e promesse fatte di nulla, l'imprudente, aristocratica passione per l'unica donna cui non avrei mai osato chiedere qualcosa in piu' di un semplice bacio. Ti amo Albertine, dolce purpureo fleur du mal. Miele dalle labbra aride e ardenti, hai voluto dalle pieghe nascoste del mio corpo la tenerezza languida di una qualsiasi Andree'. Ricordi l'ansia repressa con cui ti cercavo tra le amiche lungo le strade bagnate dal mare di Balbec?. Fanciulle in fiore, o fiori fatti fanciulle. Tutte vi ho amate, puledre non ancora pronte all'amore. Vi ho cercate con la purezza di un sentimento che osava sfiorarvi col solo palpito del pensiero. A Balbec, Elstir ha regalato il dono della vera bellezza, inutilmente cercata nei volti di mille fanciulle in fiore.Sai dirmi Albertine quando e' morto il nostro amore travolto dalla tua indifferenza, dalla mia gelosia, dai tuoi tradimenti, dalla tua fuga senza ritorno? Bacio ancora una volta, con la stessa passione del tempo per noi inesorabilmente perduto,quelle tue labbra riarse d'amore e di vita. A volte, mon chere,da troppo tempo prigioniero di questo luogo senza ne' spazio, ne' tempo,vedo, il mio amore per te, riflesso nell'amore che Marcel, un amico da te mai conosciuto o compreso, ha avuto per un certo Agostinelli. Anche lui come te e' stato posseduto e adorato. Prigioniero imperfetto di un amore sublime, di cui resta soltanto la vaga memoria, sepolta nelle acque profonde di un gelido mare,o tra le pieghe oscene del tempo da noi mai piu' ritrovato. Per sempre tuo, Marcel. |
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